Il disegno di legge di bilancio 2018, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre 2017, prevede una duplice estensione degli obblighi di fatturazione elettronica B2B, mediante Sistema di Interscambio:
- dal 1° luglio 2018, per le prestazioni rese dai subappaltatori nel quadro di un contratto di appalto nel settore pubblico, nonché per le cessioni di benzina o gasolio per motori;
- dal 1° gennaio 2019, per le generalità delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi che intercorrono tra soggetti passivi IVA.
Dal 1° luglio 2018 sarà, pertanto, obbligatoria la fatturazione elettronica relativamente alle operazioni di cessione di benzina o gasolio dei motori. La scelta di anteporre temporalmente l’introduzione della fattura elettronica per questa specifica tipologia di operazioni commerciali, rispetto all’obbligo per tutte le transazioni tra privati, è nata, tra le altre cose, dall’intento di osservare l’andamento della misura fiscale e di ridurre le frodi Iva che intaccano negativamente non soltanto sulle casse dello Stato ma anche su quelle imprese che, al contrario, operano in modo corretto.
Dal 1° gennaio 2019 invece tutti i contribuenti saranno obbligati ad emettere fattura elettronica.
Le e-fatture seguiranno il formato xml e verranno veicolate dal Sistema di Interscambio (SDI), come già avviene per le fatture verso le PA, lo spesometro ed i dati IVA.
Occorre sottolineare che, sul piano normativo, la fattura elettronica è equiparata alla fattura cartacea; si differenzia da quest’ultima per le modalità di trasmissione del documento e per l’assolvimento degli obblighi di conservazione.
Tra le principali conseguenze legate all’introduzione della fattura elettronica B2B, si prevede l’eliminazione dello “spesometro” o meglio della comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (l’art. 21 del DL 78/2010 sarà abrogato dal 2019) e l’introduzione di una comunicazione delle operazioni transfrontaliere, per le cessioni di beni e prestazioni di servizi da e verso soggetti non stabiliti in Italia.